E ora, una fiaba per conciliare il sonno.


Il povero Ubaldo era una nullità. Si rendeva conto di esserlo, tutti gli dicevano che era importante, e che dava valore agli altri, ma sapeva che da solo non sarebbe mai contato nulla, e se ne doleva. E così, stanco di essere una nullità, pregò Sant'Ernesto affinché facesse qualcosa per risolvere il suo problema.

«FRANCO! - Esclamò Sant'Ernesto - IO HO UDITO LA TUA PREGHIERA PER CUI VENGO IN TUO AIUTO!»

«Ma veramente io mi chiamerei Ubaldo» obiettò Ubaldo.

«NON IMPORTA! IO ORA FARO' DI TE QUALCUNO!» disse Sant'Ernesto ponendo enfasi un po' qua e là. Dicendo cio', il Santo agitò le mani e disse :

«FRANCO! ORA TU SEI UNO COME MOLTI ALTRI, E NON PIU' UNA NULLITA' COME ERI PRIMA!»

«Ganzo - disse Ubaldo - ma tutte queste maiuscole mi stanno dando il mal di testa»

«Ok, niente maiuscole - rispose il Santo nella sua infinita bontà - però fammi usare i punti esclamativi ok?!!!!!!!!!!!!!»

«Ok» disse Ubaldo

«E ora ascoltami!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - aggiunse Sant'Ernesto - Affinché tu non perda in umiltà, se cercherai di diventare qualcosa in più di quello che sei, sappi che andrai sempre indietro finché non tornerai ad essere quello che sei ora in questo momento!!!!!!!!!!!!!!! Ma sappi comunque che tramite questo continuo richiamo a te stesso ti moltiplicherai e la tua progenie raggiungerà numeri enormi!!!!!!!!!!!»

«Ad essere sincero non ci ho capito un tubo» sentenziò Ubaldo.

«Nemmeno io, LOL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!» disse il Santo, e sparì.

 

Dopo questa bella ed edificante storia, sapreste dire come si chiamava l'incantesimo lanciato da Sant'Ernesto?










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